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EMDR

Eye Movement Desensitization end  Reprocessing

L'EMDR è un metodo psicoterapeutico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. 

E’ un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da più di 20 studi randomizzati controllati condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusi la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze.

La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing) che affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni. Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR.

 

http://emdr.it/

Phototherapy Techniques

“Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate”. Diane Arbus

Nel colloquio clinico la fotografia favorisce la comunicazione tra paziente e psicoterapeuta, in quanto nelle immagini si trovano metafore di stati d’animo a volte difficili da descrivere e verbalizzare.

 

Le immagini, create ed osservate, si trasformano in un veicolo espressivo attraverso il quale il soggetto può più facilmente esprimere pensieri, emozioni, ricordi, sentimenti che diventano, in questo modo, un materiale molto ricco all’interno del percorso terapeutico. Lo strumento terapeutico privilegiato è la parola ma questa da sola non sempre è in grado di farsi strada nella memoria e trarre ricordi dall’inconscio. Le foto hanno due livelli, uno descrittivo ed uno connotativo con significato più simbolico ed allusivo.

 

Judy Weiser, psicologa e fotografa, negli anni ’70 si rese conto di come ognuno di noi davanti ad una fotografia avesse una storia diversa da raccontare, ricca di vissuti personali. Ella sostiene che la fotografia ha un potere evocativo molto forte, che l’intreccio della dimensione verbale con quella visiva ed emotiva rappresenta la chiave di volta per scoprire e trarre nuovi elementi in grado di mettere in contatto il sé cosciente con quello più nascosto di ogni persona.

 

Dopo 30 anni di ricerca Judy Weiser arriva a definire cinque tecniche, le PhotoTherapy Techniques, basate sul processo proiettivo, una tecnica non esclude l’altra, sono tutte collegate tra loro ma indipendenti, si adattano alla formazione ed all’approccio teorico del terapeuta.

 

“Potremmo definire l’uso della fotografia in ambito clinico e sociale come un accesso facilitato ai sentimenti e alle percezioni del paziente relative alla sua esperienza”.
J. Weiser

Photolangage

La fotografia come strumento di comunicazione e mediazione nel gruppo

Il Photolangage© utilizza le fotografie per dare supporto alla parola, per coloro che incontrano difficoltà ad esprimersi e a parlare in gruppo delle loro esperienze diverse e talvolta dolorose sul piano personale (C.Vacheret, Foto, gruppo e cura psichica, 2000).
La fotografia, oggetto culturale, svolge la funzione di oggetto transizionale per poi divenire oggetto simbolico della mente gruppale (C. Vacheret). Il Photolangage© sollecita la capacità di raccontare una storia, di trasformare in parola il vissuto corporeo, di trasformare l’affetto in sentimento attraverso la parola.

Il Photolangage© usa la fotografia come strumento di mediazione in gruppo, può essere usato con diversi tipi di utenza ed in contesto sia clinico che formativo. Il gruppo permette di ampliare, arricchire e modificare, il proprio punto di vista rispetto al tempo proposto ed attraverso la discussione viene favorito l’ascolto, la tolleranza alla diversità, ed il rispetto del vissuto altrui.

 

“Spesso ci sorprendiamo nello scoprire, attraverso la parola dell’altro, una visione nuova e creatrice, un punto di vista diverso sulla realtà, che sembra aprirci nuovi orizzonti”.
Claudine Vacheret

 

Primo colloquio

Con il primo colloquio, inizia la fase di consultazione, che può protrarsi per circa 2 o 3 colloqui ed avvalersi di diversi metodi diagnostici. Essa ha lo scopo di permettere una conoscenza reciproca ed un approfondimento della situazione, necessaria per comprendere la reale richiesta di intervento, mettere a fuoco obiettivi realistici di un percorso di sostegno e cura. Questa fase termina con la proposta terapeutica (counseling o psicoterapia) più adeguata.

Il counseling: particolarmente indicato per le persone che si sentono in difficoltà nell’affrontare momenti specifici della propria vita o che presentano problematiche circoscritte. Lo psicologo, attraverso un potenziamento delle capacità personali, aiuta la persona a sperimentare comportamenti e atteggiamenti che possono condurre ad un miglioramento della qualità della vita. Si tratta di un intervento di breve-media durata.

La psicoterapia: particolarmente utile per le persone che presentano problematiche psicologiche più complesse o che desiderano approfondire maggiormente la conoscenza di sé. Lo psicologo, ripercorrendo e ricostruendo con il paziente la storia dell’individuo e delle sue relazioni, lo aiuta a ridefinire la propria vita in modo sereno e soddisfacente. Si tratta di un intervento di media-lunga durata.

Counseling

Se nel corso della propria vita intervengono difficoltà che generano situazioni di disagio possono insorgere stati di malessere difficili da superare e rimuovere in autonomia. Tuttavia non è facile ammettere a sé stessi tale incapacità: il chiedere aiuto significa accettare uno stato di debolezza o timore di essere giudicati, ma significa anche coraggio di voler superare la difficoltà. Talvolta non si sa neanche a chi rivolgersi.

Il counseling psicologico avviene con un numero ridotto di incontri, individuali, di coppia o familiari, per:

  • riflettere sui propri vissuti
  • definire quali siano le principali difficoltà
  • valutare il percorso migliore per superare le difficoltà emerse

Il counseling valorizza le risorse della persona, senza giudizio, al fine di reagire al disagio sopravvenuto; è anche molto usato in ambito di formazione sulle tematiche più svariate.

La consulenza psicologica è formata da una fase iniziale di anamnesi personale, familiare e del malessere o disturbo. Una volta definito il malessere si è già a buon punto nel ristabilire l’equilibro. I primi incontri sono dedicati al coordinamento delle informazioni e alla reciproca conoscenza, per progettare un efficace progetto di intervento. In seguito si può attivare un sostegno psicologico, per far emergere le potenzialità personali, o un trattamento psicoterapeutico. La finalità è sempre il miglioramento della qualità di vita ed il benessere personale.

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