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02
Lug
20

Fame nervosa

COS'E' LA FAME NERVOSA?

La fame nervosaè la tendenza a mangiare una quantità di cibo non necessario al nostro fabbisogno, usando il cibo per socpi diversi da quelli della soddisfazione alimentare, seguando meccanismi di compensazione.

 

Con il termine fame emotiva o emotional eating si intende quel fenomeno per cui si sfoga nel cibo una sensazione negativa che non si riesce a gestire. La fame nervosa fa parte dell’emotional eating in quanto è caratterizzata dal desiderio spasmodico di mangiare per un motivo diverso dalla fame, il cibo eletto è il cosiddetto “comfort food”, ossia cibo ricco di zuccheri e grassi e ipercalorico.

 

Corpo e mente sono un tutt’uno, in particolar modo se si parla di “fame nervosa”. In mancanza di altre fonti di piacere il nostro corpo può essere indotto a ricorrere in modo compensatorio al cibo; ci troviamo così ad assumere, quasi senza accorgercene, molti più alimenti di quanti richiesti dal nostro metabolismo

 

PERCHE' SI VERIFICA COME CONDOTTA ALIMENTARE?

Mangiamo senza avere fame per placare le sensazioni negative che in quel momento proviamo, per compensare qualcosa che ci manca. La fame nervosa è un modo per sostituire l'affetto, la serenità, la gioia e la sicurezza con il cibo, in quanto quest’ultimo le compensa se in quel momento non sono presenti o percepite. 
La fame nervosa quindi non ha cause fisiologiche ma le cause sono principalmente psicologiche, come ad esempio stress, ansia, noia, tristezza, scarsa autostima o solitudine.

 

Cause biologiche
Mangiare pur non avendo fame è un'alterazione del meccanismo di controllo da parte dell'ipotalamo. Ci sono delle sentinelle nel cervello che avvertono il corpo quando il livello di zuccheri è troppo basso (diminuzione della glicemia - ipoglicemia) e inducono come risposta il bisogno di cibo e le azioni per procurarselo. 
Il motivo è chimico: l'innalzamento improvviso del livello di zucchero nel sangue genera, infatti, una sensazione immediata di benessere. La sensazione è però di breve durata e, quando il livello di zuccheri scende, l'umore soffre e si inizia a sentire prepotente il desiderio di altri zuccheri dando così vita a quelle spirale di dipendenza dagli zuccheri che è all'origine di quasi tutti i problemi di questo tipo.

 

In condizioni di equilibrio, la fame è di per sé un meccanismo messo in atto dal nostro corpo per segnalarci che ha bisogno di “carburante”. La centralina del piacere del nostro corpo, ovvero il cervello, ha il compito di mantenere costante il livello di dopamina, neurotrasmettitore responsabile del senso di benessere. Alcune condizioni di stress possono però mandare in tilt questo meccanismo.

 

La fame nervosa non va confusa con i disturbi del comportamento alimentare che sono invece dei disturbi psichici.
In molti casi, chi soffre di fame nervosa tende a cercare alibi (metabolismo lento, struttura fisica tarchiata ecc.), piuttosto che ammettere che sta semplicemente mangiando troppo, questo perché dare la colpa a qualcosa di esterno ed indipendente da se stessi è più facile che prendersi la responsabilità ed iniziare a guardare i propri disagi.

 

L'emotional eating è un problema che deve essere affrontato soprattutto nella nostra testa, ma senza trascurare l’aspetto nutrizionale.

 

PRIMI PASSI PSICOLOGICI
Per meglio inquadrare il problema si può iniziare a riflettere su 4 aspetti:


-    QUANDO E QUANTO SPESSO SI SCATENA LA FAME EMOTIVA?
Porsi domande come “quand’è stata l’ultima volta che ho sentito il bisogno, o la necessità, di mangiare senza controllo?” e annotarsi le risposte in modo da poter iniziare ad osservare il problema


-    QUALI SONO I COLLEGAMENTI CHE LA NOSTRA MENTE CREA?
Oltre ad annotarsi quando e come accade di mangiare fuori controllo, è utilissimo scrivere gli avvenimenti di quella stessa giornata. Questo può servire per visualizzare se ci sono cause comuni o ricorrenti che portano a mangiare in modo nervoso.


-    “COME MAI MI COMPORTO IN QUESTO MODO QUANDO SUCCEDE UNA DETERMINATE SITUAZIONE?”
Porsi domande simili una volta visti i collegamenti tra fattori scatenanti e conseguenza e soprattutto riuscire a darsi una risposta sincera ed autentica è necessario per affrontare il problema.


-    DECIDERE DI RISOLVERE IL PROBLEMA
Questo passaggio non è legato alla forza di volontà, anzi è totalmente scollegato! Si può provare a risolvere il disagio in autonomia oppure chiedere aiuto ad un professionista. Il professionista può aiutare a canalizzare gli sforzi verso la direzioni più consona per quella specifica persona, affinché si possa raggiungere un equilibrio e quindi migliorare la qualità di vita.

 

La fame nervosa se protratta nel tempo rischia di diventare un’abitudine e poi può risultare difficile sbarazzarsi ti questo meccanismo. Non vuole dire che non ci si possa mai concedere uno sfizio alimentare ogni tanto, ma è proprio questo ogni tanto che fa la differenza. Il comfort food è concesso ma solo se saltuario e se non viene utilizzato per affrontare, gestire e superare i “momenti no”. L’aiuto di un professionista in ambito nutrizionale può essere di fondamentale aiuto per suggerimenti utili su cosa inserire nella dieta quotidiana per soddisfare la “gola” ma in modo sano.

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